Alice & Franco Battiato
I Treni di Tozeur
Alice & Franco Battiato
Alice
Fonte: rockol.it
Carla Bissi nasce a Forlì nel 1954. Debutta come cantante nei locali da ballo della riviera adriatica, e nel 1971 vince il Festival di Castrocaro con una sua esecuzione di “Tanta voglia di lei” dei Pooh. Ammessa di diritto al Festival di Sanremo, partecipa nel 1972 con “Il mio
cuore se ne va”. In autunno vince la Gondola d’Argento a Venezia con “La festa mia”, scritto e prodotto da Franco Califano. Il suo ultimo disco a nome Carla Bissi è del 1973: “Vive un po’, morire un po’”. Due anni più tardi, passata dalla Carosello alla Cgd e cambiato nome in
Alice Visconti, e prodotta da Giancarlo Lucariello, pubblica due album: LA MIA POCA GRANDE ETA’ (1975), con testi di Stefano D’Orazio dei Pooh e COSA RESTA... UN FIORE (1978), nel quale debutta come cantautrice (“Una notte speciale”). I risultati di vendita non
entusiasmanti e l’incontro con Franco Battiato e Giusto Pio determinano il cambio di casa discografica (alla EMI), la semplificazione del nome d’arte (che diventa solo Alice) e l’uscita di CAPO NORD (1980), album propulso dal successo del singolo “Il vento caldo dell’estate”
(firmata anche da Alice e Battiato). L’anno seguente Alice vince il Festival di Sanremo con il brano che intitola il suo nuovo album, PER ELISA (1981): il disco contiene in maggioranza canzoni di cui è autrice lei stessa. L’anno seguente, AZIMUT vede collaborazioni con
Eugenio Finardi e ancora Battiato, per due brani di successo: “Messaggio” e il duetto “Chan-son egocentrique”. Meno felici gli esiti commerciali del successivo FALSI ALLARMI (1983) scritto con Matteo Fasolino. Nel 1984 Alice partecipa all’Eurofestival cantando in coppia
con Franco Battiato “I treni di Tozeur”. L’anno seguente rende omaggio a Franco Battiato interpretando sue canzoni nell’album GIOIELLI RUBATI (Targa Tenco come migliore interprete), e nel 1986 realizza con musicisti del calibro di Tony Levin e Phil Manzanera
l’album PARK HOTEL, che contiene fra l’altro “Nomadi” di Juri Camisasca. ELISIR, 1987, è un album parzialmente compilativo che include una cover di “The fool on the hill” dei Beatles, ed è seguito l’anno dopo da MELODIE PASSAGERE, un disco in cui Alice
affronta il repertorio classico di Satie, Fauré, Ravel. IL SOLE NELLA PIOGGIA, 1989, vede collaborazioni con Camisasca, FInardi, Peter Hammill. Due anni di silenzio e studio preludono all’uscita di MEZZOGIORNO SULLE ALPI (1992), album ambizioso, scritto in
gran parte col produttore Francesco Messina che contiene fra l’altro una poesia di Pasolini musicata da Mino Di Martino (“La recessione”) e una cover di Tim Buckley (“Blue melody”). Il 1994 è l'anno di "Art et Decoration", programma con musiche di Hahn, Ives, Ravel,
Montsalvage, Sadero, Fauré, Gurney, Saint Saens, Villa Lobos con cui tiene concerti insieme ad un’orchestra sinfonica. CHARADE, 1995, prosegue le collaborazioni con Messina e Di Martino, mentre per il successivo EXIT (1998) Alice ritrova Camisasca e
Peter Hammill, Messina e Di Martino, ma canta anche Morgan, Luca Urbani, Osvaldo Coluccino e Leo Ferré e duetta con Skye dei Morcheeba in “Open your eyes”. Innovativo il progetto del 1999, GOD IS MY DJ, ampiamente strumentale e aperto a sonorità
sperimentali, mentre il 2000 riporta Alice al festival di Sanremo con “Il giorno dell’indipendenza”, di Camisasca, e vede l’uscita di PERSONAL JUKE-BOX, raccolta di rifacimenti che include la cover di “This is not America” di David Bowie. Nel 2003, in
VIAGGIO IN ITALIA, progetto iniziato col titolo “Le parole del giorno prima”, Alice canta Pasolini, Joyce, Battiato, De André, Ivano Fossati, Francesco De Gregori, Battisti-Panella, Francesco Guccini, Giorgio Gaber, “Islands” dei King Crimson e “Golden hair” di Syd
Barrett. Il 2006 e il 2007 vedono Alice protagonista di un tour chiamato “Lungo la strada”, che la porta a girare nelle chiese del nord Italia proponendo una scaletta con vecchi pezzi e nuove cover, tra le quali “La cura” di Battiato e “‘A‘cchiù bella", poesia di Totò su musica di
Giuni Russo, più l'inedita “Ave Maria”, antifona su musica di Alice.
Un concerto del tour è parzialmente documentato dall'album live "Lungo la strada", pubblicato nel 2009.
Franco Battiato
Fonte: battiato.it
Franco
Battiato è nato a Jonia (CT) nel 1945. Gli anni ’70, Bla Bla e
Ricordi. Sin dai primi anni ’70 partecipa attivamente alle correnti
di ricerca e sperimentazione europee. Le sue prime incisioni
discografiche organiche escono per l’etichetta sperimentale Bla
Bla, dal
1971 al 1975: Fetus (1971), Pollution (1972), Sulle corde di
Aries (1973), Clic (1974), M.elle le “Gladiator” (1975).L’artista
passa poi a Ricordi, che pubblica Feedback (1975), un album doppio
che riassume la sua precedente produzione per Bla Bla, Battiato
(1976), Juke Box
(1977) e L’Egitto prima delle sabbie (1978).Con
quest’ultimo brano per pianoforte Battiato vince nel 1978 il Premio
Karlheinz Stockhausen.
Gli
anni ’80 e la EMI. Nel 1979 pubblica L’Era del Cinghiale Bianco,
primo lavoro con la Emi Italiana. Seguono Patriots (1980) e, nel
1981, La voce del Padrone, che staziona al vertice della classifica
italiana per un anno vendendo oltre un milione di copie. Battiato
diventa un
“caso”, materia di studio per gli intellettuali e
fonte d’ ispirazione per i musicisti. Gli album successivi sono:
L’arca di Noè (1982), Orizzonti perduti (1983), Mondi lontanissimi
(1985), Echoes of sufi dances (1985). L’Ottava nel 1985 avvia le
edizioni L’Ottava in collaborazione
con Longanesi, e, nel 1989,
l’omonima etichetta discografica dedicata a musica “di frontiera”
fra la composizione colta, la canzone e la musica etnica, pubblicando
sei titoli tra il 1988 e il 1989. L’opera Genesi e la produzione
pop degli ultimi ’80. Ma sin dal 1984 Franco Battiato
è al
lavoro per Genesi. L’opera debutta al Teatro Regio di Parma il 26
aprile 1987, accolta con trionfale consenso. Per la Emi escono
ancora: Nomadas (1987, Emi Spagnola), Fisiognomica (1988) e, nel
1989, il doppio album dal vivo Giubbe rosse.
L’inizio
degli anni ’90, tra dischi pop e opere classiche. Nel 1990 esce la
colonna sonora composta da Battiato per il film Benvenuto Cellini –
Una vita scellerata. Nel 1991 Battiato incide Come un Cammello in una
grondaia. L’album contiene, accanto ad alcuni lieder
ottocenteschi,
anche il brano Povera Patria, che diviene in breve tempo un simbolo
di impegno civile. Come un Cammello in una grondaia è riconosciuto
Miglior Disco dell’Anno 1991 nel referendum della stampa
specializzata promosso dalla rivista Musica e Dischi.
Nello stesso
periodo lavora alla sua seconda opera lirica, Gilgamesh, che debutta
con successo al Teatro dell’Opera di Roma il 5 giugno 1992. Segue
il Tour di Come un cammello in una grondaia, dove Battiato è
accompagnato dall’orchestra I Virtuosi Italiani,
da Antonio
Ballista e da Giusto Pio. Il 4 dicembre 1992 con I Virtuosi Italiani
è a Baghdad, in concerto con l’Orchestra Sinfonica Nazionale
Irachena. Nell’ottobre ’93 Battiato pubblica l’album Caffé de
la Paix, che si classifica nuovamente Miglior Disco dell’Anno nel
referendum di Musica e Dischi. Nello stesso periodo debutta la Messa
Arcaica, composizione per soli, coro e orchestra.
La
metà degli anni ’90 e l’inizio della collaborazione con Manlio
Sgalambro. Nel settembre del ’94, su commissione della Regione
Siciliana per l’ottavo centenario della nascita di Federico II di
Svevia, viene rappresentata nella Cattedrale di Palermo l’opera Il
Cavaliere
dell’intelletto, su libretto del filosofo Manlio
Sgalambro. Nell’autunno del ’94 esce Unprotected, album live
registrato durante la tournée dello stesso anno conclusasi in Libano
il 7 agosto al Festival di Beiteddine. Nel ’95 è la volta de
L’ombrello e la macchina da
cucire, album pop su testi di Manlio
Sgalambro. Nel ’96 la EMI inglese pubblica Shadow, Light, disco
contenente Messa Arcaica e brani mistici. I secondi anni ’90,
Polygram e Sony. Nell’autunno del ’96 la Polygram pubblica
L’imboscata. Uno dei brani dell’album, La cura, è
riconosciuto
Miglior Canzone dell’Anno al Premio Internazionale della Musica.
Nel ’97 segue anche il ritorno di Battiato nei palasport con un
lungo e applauditissimo tour. A settembre del 1998 esce Gommalacca,
contenente il singolo di grande successo Shock in my town
che
Battiato esegue l’anno dopo a Sanremo in qualità di ospite
d’onore. L’album prosegue il discorso musicale iniziato con
L’imboscata, arricchendolo ulteriormente di sonorità dure e
spigolose. Il 22 ottobre 1999 viene pubblicato Fleurs, album nel
quale Battiato interpreta 10
cover e 2 inediti e che gli vale la
targa di Miglior Interprete all’edizione 2000 del Premio
Tenco.
Dal
2000. Nel giugno 2000 esce Campi magnetici, disco che contiene le
musiche del balletto commissionate dal Maggio Musicale Fiorentino. Il
balletto, su testi di Manlio Sgalambro, viene rappresentato nello
stesso mese al Teatro Comunale di Firenze con le
coreografie di Paco
Decina. Nell’aprile 2001 esce Ferro Battuto, che contiene 10 brani
prodotti e arrangiati dallo stesso Battiato con la partecipazione di
alcuni prestigiosi ospiti, primo fra tutti Jim Kerr dei Simple Minds
che duetta con Battiato in Running against the
grain, poi la voce di
Natasha Atlas, gli archi della London String Orchestra e, nella
versione spagnola, Mercedes Sosa. Il 30 agosto 2002 arriva nei negozi
Fleurs3. L’album, che debutta direttamente al primo posto della
classifica italiana degli album più venduti, si
ricollega
nell’ispirazione al precedente Fleurs ed è composto da 10 cover e
una canzone inedita cantata in coppia con Alice e intitolata Come un
sigillo. Il cinema, PERDUToAMOR e il Nastro d’Argento. Nel maggio
2003 esce nelle sale PERDUToAMOR, esordio
cinematografico alla regìa
di Franco Battiato. Il film, scritto con Manlio Sgalambro e
riconosciuto d’Interesse Culturale Nazionale, narra il percorso
formativo di Ettore, prima bambino poi giovane adulto, nella Sicilia
e nella Milano degli anni ’50 e ’60. La colonna
sonora del film
contiene, oltre a due brani dello stesso Battiato, altre 22 canzoni
che spaziano dalla musica sinfonica e operistica alla musica italiana
degli Anni ’60. Il 2003 si chiude con Last summer dance, doppio
album live registrato durante il tour estivo e
pubblicato
nell’ottobre dello stesso anno.
Nell’aprile
2004 Franco Battiato vince, con il suo PERDUToAMOR, il Nastro
d’Argento come miglior regista italiano esordiente. A luglio prende
il via il nuovo tour estivo, Live in, che tocca alcune località di
particolare suggestione. Accompagnato da un organico
cameristico,
Battiato propone soprattutto il suo repertorio più ricco di pathos e
di emozioni. Dieci Stratagemmi. Anticipato dai singoli Ermeneutica e
Tra sesso e castità, esce, nell’ottobre 2004, Dieci stratagemmi,
il cui titolo è ispirato al libro dei 36 stratagemmi, antico
testo
cinese di tattica e strategia militare. Il 22 novembre al Teatro
dell’Opera di Roma, Franco Battiato è in concerto con la
Royal Philharmonic Orchestra di Londra. Un recital pensato e
realizzato in favore del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano.
Un’occasione unica
per ascoltare in versioni inedite i classici del
repertorio eclettico del musicista accompagnati dalla storica
orchestra britannica, tra le più note e apprezzate del mondo. A
dicembre il debutto televisivo con Bitte, keine réclame, un
programma scritto con Manlio Sgalambro.
Sei puntate di 45 minuti, in
cui vengono proposti incontri con uomini straordinari. Dai versi di
Shakespeare al fragore elettro-rock. È un Franco Battiato
deciso e ispirato quello dell’applauditissimo Dieci Stratagemmi
tour che nei primi mesi del 2005 fa tappa in
numerose città
italiane, seguito dalla pubblicazione, nel novembre 2005, del dvd
live Un soffio al cuore di natura elettrica. L’Arte del Vivere,
questo il tema del Padiglione Italia all’Esposizione Universale di
Aichi 2005 in Giappone. Le musiche, che hanno ricreato il
fascino del
Mediterraneo e della sua millenaria cultura, sono state realizzate da
Franco Battiato. Musikanten. Musikanten racconta la storia di
un’autrice televisiva che, per un suo programma, incontra uno
sciamano che la sottopone ad ipnosi regressiva. La donna,
interpretata da Sonia Bergamasco, scoprirà che forse in una vita
precedente è stata il principe Lichnowsky, amico e mecenate di
Beethoven. Quest’ultimo è interpretato dal regista Alejandro
Jodorowsky. La sceneggiatura è scritta da Battiato e dal filosofo
Manlio Sgalambro.
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