04/10/15

Love is stronger than pride - Sade - 1988 - Pop music 80s

Love is stronger than pride - Sade - 1988

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Sade: Biografia | Biography


Source: sade.com/it

Soldier of Love è appena il sesto album di studio pubblicato dalla band Sade in 25 anni di carriera, e il primo dopo Lover’s Rock del 2000. La stessa Sade, fulcro compositivo del 

gruppo, ne fa una questione di integrità e autenticità.“Faccio dischi soltanto quando sento di avere qualcosa da dire.Non mi interessa fare musica solo per vendere qualcosa.Sade non è una marca”.

Nel 2008 il gruppo si è riunito al Real World studio di Peter Gabriel, vicino alla casa di Sade nella campagna del sud-ovest inglese.Era la prima volta che i quattro si ritrovavano insieme dalla conclusione del Lover’s Rock tour nel 2001. 

Il bassista Paul Denman è arrivato da Los Angeles, dove seguiva gli Orange, la punk band del figlio adolescente.Il chitarrista e sassofonista Stuart Matthewman ha interrotto il suo lavoro di compositore di colonne sonore a New York, e il tastierista Andrew Hale ha abbandonato la sua attività di consulenza come talent scout.

In una serie di sessioni ogni due settimane al Real World, Sade ha abbozzato il materiale per un nuovo album che, ne erano tutti persuasi, era probabilmente il loro più ambizioso.In particolare la tessitura sonora e i beat marziali della title track “Soldier Of Love” 

sembravano molto diversi da qualsiasi cosa che avessero mai registrato in precedenza.Dice Andrew Hale:“All’inizio, la vera domanda per noi è stata: vogliamo ancora farlo e possiamo continuare ad andare d’accordo come amici?”.La risposta è arrivata ben presto, appassionata e affermativa.

L’album è stato completato nell’estate del 2009, principalmente al Real World.Stavolta lo spirito della musica si era spostato dal vecchio stile country soul di Lover’s Rock per assumere un’identità più eclettica.A tratti la band ricordava gli Sade degli inizi, con 

Matthewman a suonare un morbido sax su “In Another Time” e la voce su “Long Hard Road” a cantare un inno.Ma con canzoni come la cantilena reggae gioiosamente insolita di 

“Babyfather” e il brano dal’arrangiamento drammatico che apre l’album, “The Moon and the Sky”, gli Sade stavano esplorando un territorio nuovo.“Non voglio mai ripetermi”, afferma Sade.“E più andiamo avanti insieme, più questa sfida diventa interessante”.

Helen Folasade Adu è nata a Ibadan, in Nigeria.Il padre, nigeriano, era professore universitario di economia; la madre Anne era un'infermiera inglese.I due si incontrarono a Londra mentre lui studiava alla London School of Economics, e si trasferirono in Nigeria 

poco dopo il matrimonio.Quando nacque la loro bambina, nessuno tra gli abitanti locali era preparato a chiamarla con il suo nome inglese, per cui si impose una versione abbreviata di 

Folasade.Poi, quando la piccola aveva quattro anni, i suoi genitori si separarono e sua madre portò lei e il fratello maggiore Banji in Inghilterra, dove inizialmente vissero con i nonni appena fuori Colchester, nell’Essex.

Sade ascoltava musica soul americana, in particolare l’ondata di artisti anni '70 come Curtis Mayfield, Donny Hathaway e Bill Withers.Da adolescente vide i Jackson 5 al Rainbow Theatre di Finsbury Park, dove lavorava dietro al bancone nei weekend.“Ero più affascinata 

dal pubblico che da qualsiasi cosa stesse succedendo sul palco.Avevano attirato ragazzini, madri con bambini, persone anziane, bianchi, neri.Ero commossa.Quello è il pubblico a cui ho sempre mirato”.

La musica non fu la sua prima scelta professionale.Studiò moda alla St Martin's School Of Art e iniziò a cantare soltanto dopo che due vecchi compagni di scuola la coinvolsero nel loro gruppo alle prime armi.

Con sua sorpresa, scoprì che se cantare la rendeva nervosa, scrivere canzoni la divertiva.Due anni più tardi aveva superato il panico da palcoscenico e cantava regolarmente come corista insieme a una band di Latin funk di Londra nord, i Pride.“

Quando salivo sul palco con i Pride, tremavo.Ero terrorizzata.Ma ero determinata a cercare di fare del mio meglio, e ho deciso che se dovevo cantare, avrei cantato come parlo, perché è importante essere se stessi”.

Sade fece un lungo apprendistato on the road con i Pride.Per tre anni, a partire dal 1981, lei e sette altri componenti della band viaggiarono per il Regno Unito, spesso con lei al volante.

Gli spettacoli dei Pride prevedevano una parte in cui Sade guidava un quartetto che suonava pezzi più jazz e tranquilli.Uno di questi brani, intitolato “Smooth Operator”, di cui Sade era coautrice, attirò l’attenzione dei talent scout delle case discografiche.

Presto tutti volevano offrire un contratto a lei, ma non agli altri membri dei Pride.Ostinatamente fedele ai suoi compagni, Sade rifiutò di andarsene.18 mesi dopo cambiò idea e firmò un contratto con la Epic Records, a condizione che potesse portare 

con sé i tre compagni di gruppo che tuttora costituiscono l’entità conosciuta con il nome di Sade:il sassofonista Stuart Matthewman, il tastierista Andrew Hale e il bassista Paul Denman.

Il primo singolo di Sade, ”Your Love Is King”, entrò nella Top 10 britannica nel febbraio 1984, cambiando per sempre la vita della cantante e della band.L’eleganza rilassata e discreta della musica, unita al suo look vagamente esotico e spontaneamente sofisticato, 

lanciarono Sade come volto femminile degli anni ‘80.Le riviste facevano la fila per metterla in copertina.“Non era marketing", ribadisce con stanchezza.“Ero solo io.E non stavo cercando di promuovere un’immagine”.

All’epoca del suo primo album, Diamond Life, la sua vita era tutt’altro che adamantina.Sade viveva in un’ex caserma dei vigili del fuoco a Finsbury Park con l’allora fidanzato, il giornalista di moda Robert Elms.Non c’era riscaldamento, e quindi doveva vestirsi a letto.Il 

bagno, che in inverno ghiacciava, era sulla scala antincendio.La vasca da bagno era in cucina.“Stavamo sostanzialmente congelando”.Per il resto degli anni ’80, quando i primi tre album vendettero milioni di copie nel mondo, Sade era quasi sempre in tournée.Per lei 

rimane una questione di principio.“Se fai solo video e vai in TV, diventi uno strumento dell’industria discografica.Vendi un prodotto.È quando salgo sul palco con la band e suoniamo insieme che so che la gente ama la musica.Lo sento.A volte agogno di andare in tournée.Sono sopraffatta da questo desiderio”.

L’eccessivo interesse da parte dei media per la sua vita privata portò a una continua riluttanza a partecipare agli impegni promozionali.Fraintesa dalla stampa in varie occasioni, Sade raramente rilascia interviste.“è terribile questa mentalità dei giornalisti britannici secondo la quale se qualcosa sembra semplice e facile, ci dev’essere qualcosa sotto”.

Per la maggior parte degli ultimi 20 anni, Sade ha privilegiato la vita privata rispetto alla carriera professionale, pubblicando solo tre album di studio di materiale inedito.Il matrimonio con il regista spagnolo Carlos Scola Pliego nel 1989, la nascita della figlia nel 1996 e il 

trasferimento, all’alba del 21esimo secolo, da Londra nord alla campagna del Gloucestershire, dove ora vive con un nuovo compagno, hanno assorbito la maggior parte del suo tempo e della sua attenzione.E giustamente.“Puoi crescere come artista solo se ti 

concedi il tempo di crescere come persona”, spiega Sade.“Siamo tutti genitori, le nostre vite sono cambiate.Non potrei aver fatto Soldier of Love prima di adesso, e anche se i fan hanno dovuto aspettare molto – e mi dispiace –, ne sono davvero orgogliosa”.

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