Bronski Beat
Source: allmusic.com
London's Bronski Beat will be remembered for a number of things. Anyone who has seen the video for "Smalltown Boy" -- which remains gripping and sobering decades later -- can likely recall at least one of its scenes in vivid detail. It was only Bronski Beat's first single,
but it became the group's best-known, reaching the top of Billboard's U.S. dance chart while peaking at number three on the U.K. pop chart. More importantly, the song was typical for the group in that it centered on singer Jimmy Somerville's experiences as a young gay
man. It also exemplified the group's moody electronic-pop sound and introduced a number of people to a voice that continues to sound like no other -- one that can soar into a unique falsetto while drawing from a deep pool of emotions that ranges from intense internal strife to bliss.
The Age of ConsentSomerville, fellow Glaswegian Steve Bronski (keyboards), andLondoner Larry Steinbachek (also keyboards) formed Bronski Beat in 1983. They performed at venues in and around London, and scored a major coup by landing an opening gig for
Tina Turner. The London label soon swept up the group, and the bandmembers almost immediately became pop stars in the U.K. "Smalltown Boy" proved to be a huge breakthrough. The Age of Consent, supported by that single, "Why," and a cover of Donna
Summer's "I Feel Love," went over extremely well. Not only did the album gain attention for its combination of compelling songwriting and club-friendly pop; the inner sleeve listed the legal age of consent for homosexual acts in several countries across Europe.
Truthdare DoubledareSomerville boldly left the group a year later, before it was able to record a follow-up; he started the more overtly political Communards with Richard Coles.Bronski and Steinbachek continued with vocalist John Jon, who had previously been in
Bust. The new version of Bronski Beat was quite successful as well, notching club hits in the U.K. and abroad; Truthdare Doubledare, the 1986 sophomore album, went Top 20 in the group's home country, and "Hit That Perfect Beat" rivaled "Smalltown Boy" in high chart
placements. Before the year's end, John Jon left the group, which eventually disbanded.Steve Bronski brought a new lineup together in the mid-'90s -- including vocalist Jonathan Hellyer -- and recorded Rainbow Nation for the German ZYX label.
Read My LipsSomerville enjoyed modest success in the Communards and has recorded sporadically as a solo artist since the late '80s, releasing such albums as Read My Lips (1989), Dare to Love (1995), Manage the Damage (2000), and Home Again (2004). In
2009, he released the acoustic covers album Suddenly Last Summer. Somerville then returned the following year with the first of a three-part EP trilogy, Bright Thing, followed by Momentum (2011) and Solent (2012). In 2014, Somerville celebrated the 30th anniversary
of Bronski Beat's classic "Smalltown Boy" single with the release of a re-recorded version of the song. A year later, he released his sixth full-length album, the vintage disco-inspired Homage.
Fonte: lastfm.it
I Bronski Beat sono stati un trio di successo di synth pop britannico degli anni 1980. I testi delle loro canzoni hanno avuto una forte connotazione legata al mondo gay e alle sue rivendicazioni, specie nell’album di esordio, The age of consent (L’età del consenso, che in
Gran Bretagna era all’epoca discriminatoriamente più elevata per gli atti omosessuali di quanto non fosse per quelli eterosessuali).
Nel periodo di maggiore popolarità, della band facevano parte il cantante Jimmy Somerville, Steve Bronski e Larry Steinbacheck a tastiere, percussioni e cori.
Costituitisi nel 1983, il loro debutto avviene l’anno successivo con il singolo “Smalltown Boy” (la storia di un ragazzo allontanato dalla propria famiglia e dal proprio paese per il suo essere gay) che raggiunge il terzo posto nelle classifiche di vendita del Regno Unito. Il
video che lo accompagna vede nel ruolo del protagonista lo stesso Sommerville che, nelle sequenze girate, lascia in treno il villaggio, viene aggredito da un gruppo di ragazzi omofobi e quindi riconsegnato alla propria famiglia dalla polizia.
La canzone fa del trio un punto di visibilità per la questione gay nel Regno Unito (tutti i tre i componenti della band sono gay) ed anche il singolo successivo “Why?”, affronta i temi del pregiudizio antiomosessuale, stavolta usando una formula elettronica più energica. Anche questo singolo rientra tra i 10 più venduti.
È della fine del 1984 l’album The Age of Consent, nelle cui note viene provocatoriamente incluso l’elenco delle “età del consenso”, ovvero le età oltre le quali - secondo l’ordinamento giuridico dei diversi paesi - l’atto omosessuale tra uomini cessa di essere considerato reato.
All’epoca della pubblicazione del disco tale età nel Regno Unito era di 21 anni, tra le più alte del continente.
Anche il terzo singolo estratto dall’album, “It ain’t necessarily so”, il classico di George and Ira Gershwin tratto da Porgy and Bess, che mette in dubbio l’autenticità dei racconti della Bibbia, entra tra i primi 20 singoli venduti. Gli assoli di clarinetto del brano sono eseguiti da
Richard Coles, con cui Sommerville, all’abbandono del trio, formerà il duo The Communards.
Nel 1985 esce un loro disco realizzato insieme a Marc Almond, una versione del classico di Donna Summer “I Feel Love”, che raggiunge la terza posizione nelle classifiche inglesi, eguagliando il successo di “Smalltown boy”, e che è stato definito da un critico come “la canzone più gay mai incisa”.
Poco dopo Sommerville lascia il gruppo e, insieme a Richard Coles, nel 1986 torna in testa alle classifiche di vendita con una versione di Don’t leave me this way.
I Bronski Beat sostituiscono Sommerville nel ruolo di cantante con John Foster,dalla voce più grave e meno provocatoria, e riescono a mettere in classifica il singolo “Hit that perfect beat”, dal ritmo leggero e accattivante, tratto dall’album Truthdare Doubledare, l’ultima produzione della band prima del suo scioglimento.
Nel 1995 esce a nome loro una raccolta di materiale riedito ed inedito dal titolo Rainbow Nation.
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