20/08/15

Perdere l'amore - Massimo Ranieri - 1988


Massimo Ranieri


Perdere l'amore



Massimo Ranieri


Giovanni Calone, meglio noto come Massimo Ranieri, nasce a Napoli il 3 maggio del 1951. Cantante con decenni di proficua carriera alle spalle, attore di cinema, teatro e televisione, presentatore di successo, ha lavorato anche come doppiatore. È considerato uno dei personaggi dello spettacolo più apprezzati a livello nazionale.

Nasce e cresce in una famiglia operaia della Napoli povera, il futuro Massimo, allora solo Giovanni, o Gianni, com'è chiamato da tutti. È il quarto di otto figli e il suo quartiere è il popoloso Pallonetto di Santa Lucia, molto popolare a Napoli. Da bambino si dà da fare 

come strillone, forte di una voce già matura e dal timbro imponente. Non ancora adolescente fa il posteggiatore, cantando e suonando nei ristoranti alla moda, racimolando le mance di turisti e napoletani abbienti. Proprio in uno di questi momenti di lavoro, viene notato dall'autore di canzoni Giovanni Polito, affascinato dalla sua splendida voce.

Passano alcuni mesi e il piccolo "Gianni Rock", come viene presentato nel 1964 all'età di appena tredici anni, incide il suo primo disco e sbarca in America, al seguito di Sergio Bruni.

Il piccolo cantante si fa valere a New York, meta principale del tour. Dopo appena due anni, nel 1966, debutta in televisione nel varietà "Scala Reale", presentando, appena quindicenne, la bella canzone "L'amore è una cosa meravigliosa".

Il 1967 è l'anno del Cantagiro, programma televisivo molto amato dal pubblico italiano dell'epoca, impegnato in quegli anni a seguire con trasporto le sorti del piccolo Gianni, che si impone nel girone B della kermesse, con l'ottimo brano "Pietà per chi si ama". Il futuro 

Massimo Ranieri arriva primo delle giovani promesse e l'anno dopo punta al Festival più importante d'Italia. Non ancora maggiorenne, nel 1968, Giovanni Calone arriva a Sanremo e porta in finale il suo "Da bambino". Sale suo palco dell'Ariston in coppia con "I Giganti" e anche questa performance contribuisce al suo successo, sempre più in ascesa.

L'anno dopo, canta "Rose rosse", con cui vince la sezione principale del Cantagiro, dove ormai è uno dei più amati protagonisti. Il brano rimane per ben tredici settimane in testa alle 

classifiche. Nello stesso anno arriva secondo a Canzonissima, con il brano "Se bruciasse la città", ma nell'edizione successiva, datata 1970, trionfa letteralmente con la canzone "Vent'anni".

Intanto viene pubblicato il suo primo disco, che finalmente porta il suo nome d'arte, anche nel titolo: "Massimo Ranieri".

Il cinema si accorge di lui e Mauro Bolognini lo sceglie come protagonista per "Metello", dall'opera omonima di Vasco Pratolini. È il 1970 quando Massimo Ranieri, cantante e ora attore, si aggiudica anche il David di Donatello come miglior attore, oltre al Premio Internazionale della Critica.

Da questo momento in poi l'artista napoletano si dedica alla settima arte e fa seguire diverse interpretazioni, le quali risultano l'una più apprezzata dell'altra: da "Bubù", datata 1971, a "La cugina", del 1974, fino al noir "Con la rabbia agli occhi" di A. M. Dawson, girato 

nel 1976 e sul set con Yul Brinner e Barbara Bouchet. Impossibile escludere il ben noto "La patata bollente", del 1979, film di rottura per l'epoca che vede Ranieri, fino a quel momento 

sempre nei panni di personaggi amati dalle donne, interpretare la parte di un giovane 
omosessuale che s'innamora di un operaio comunista. Con lui, ci sono anche Edwige Fenech e Renato Pozzetto.

Intanto, il decennio degli anni '70 è quello che gli apre anche le porte del teatro, altro suo grande amore. Dopo aver recitato fianco a fianco con la grande Anna Magnani, nel 1971, nel film Tv "La sciantosa", Massimo Ranieri calca le scene al servizio di registi importanti, 

come Giuseppe Patroni Griffi, in "Napoli: chi resta e chi parte" del 1975, Giorgio De Lullo (ne "Il malato immaginario" e "La dodicesima notte", entrambi del 1978), e il grande Giorgio Strehler. Con il famoso regista recita in "L'anima buona di Sezuan", nel 1980, e in "L'isola degli schiavi", molti anni dopo, nel 1994.

Ma in questo arco di tempo, anche il cantante Ranieri si fa valere, nei momenti in cui il cinema e il teatro mollano un po' la presa su di lui. Il disco "O surdato nammurato", del 1972, è un omaggio alla canzone napoletana, sempre amata dal cantante di Pallonetto, 

che tra l'altro viene registrato dal vivo al Teatro Sistina, davanti alle telecamere Rai e per la regia del grande Vittorio De Sica. Nello stesso anno vince "Canzonissima" con "L'erba di casa mia".

Anche gli altri seguenti lavori discografici, "Napulammore" e "Meditazione", rispettivamente del 1974 e del 1976, ricevono il giusto apprezzamento, soprattutto il primo, ripreso nuovamente in televisione e inciso dal vivo, dal Teatro Valla di Roma.

Nel 1983 un buon successo di pubblico accoglie il suo esordio da funambolo e giocoliere, nell'opera "Barnum", con Ottavia Piccolo. L'album che segue lo spettacolo si chiama anch'esso "Barnum".

Negli anni '80 si affida al regista Mario Scaparro, che lo vuole in "Varietà", del 1985, e, soprattutto, in "Pulcinella", datato 1988. Ma quest'ultimo anno è quello del suo ritorno in grande stile nella musica, con la vittoria del Festival di Sanremo con il brano, famosissimo e amato dal pubblico, "Perdere l'amore".

Nel 1989 è presentatore, con Anna Oxa, del varietà tv "Fantastico 10". Da questo momento in poi continua ad incidere brani, partecipando alle varie kermesse nazionali, ma va 

segnalato soprattutto il suo debutto nel mondo dell'animazione, datato 1996, come voce del celebre protagonista del film Disney "Il gobbo di Notre-Dame": qui, Ranieri dà la voce al famoso Gobbo della fantasia di Victor Hugo, Quasimodo.

Nel 1999, dopo aver preso parte ad "Ama il tuo nemico", di Damiano Damiani, si aggiudica anche il Premio Flaiano per il teatro. Nel 2001 esce "Oggi o dimane", nuova incursione nella tradizione musicale napoletana. I brani sono arrangiati dall'ottimo Mauro Pagani. A questo lavoro, segue "Nun è acqua", del 2003.

Il 2006 è l'anno dei suoi quarant'anni di carriera, festeggiato con un doppio album dal titolo "Canto perché non so nuotare...da 40 anni". Il lavoro raccoglie i suoi migliori successi e alcuni dei più bei brani d'autore degli ultimi vent'anni.

Nel 2008 si fa valere come regista teatrale, dirigendo il remake teatrale del film "Poveri ma belli". La produzione è firmata dal Teatro Sistina e Titanus e Massimo Ranieri ha alle sue dipendenze attori come Bianca Guaccero, Michele Carfora, Antonello Angiolillo, Emy Bergamo e molti altri.

Nel novembre del 2009, gli viene consegnato il Premio De Sica per il Teatro. L'anno dopo, esattamente nell'agosto del 2010, riceve anche il "Riccio d'Argento", a Lamezia Terme, per il miglior live d'autore dell'anno, grazie a "Canto perché non so nuotare".

Tra il 2010 e il 2011, realizza per la Rai quattro commedie firmate dal grande Eduardo De Filippo. Con lui, nelle opere "Filumena Marturano", "Napoli milionaria!", "Questi fantasmi" e "Domenica e lunedì", ci sono le attrici Mariangela Melato, Barbara De Rossi, Bianca Guaccero ed Elena Sofia Ricci

Source: Wikipedia


Massimo Ranieri (born in Naples, Italy Giovanni Calone, 3 May 1951), is an Italian pop singer, film and stage actor.

He was born in Naples (at Santa Lucia), the fifth of eight children in the family. When he was 10, young Giovanni would sing at restaurants, wedding receptions, etc. He was discovered by a music producer about four years later and was flown to New York to record an EP under the name of Gianni Rock.

He recorded four songs in 1964: Tanti auguri signora, Se mi aspetti stasera, Non chiudere la porta, and La Prima Volta. None of the records were successful, primarily because young Gianni's voice was changing. Two years later, he would re-emerge under his new stage 

name, Massimo Ranieri. In 1966, he made his TV debut singing "Bene Mio". A year later, he made another TV appearance singing, "Pietà per chi ti ama". In 1968, he recorded two more songs: "Da Bambino", Ma L'amore cos'è" and "Preghiera".

But it wasn't until 1969 when he achieved success and became a teen idol when he sang "O
Sole Mio" on live TV. Soon, in most every TV appearance he made, you could hear the girls screaming in the background. That same year, he had a string of hits: "Rita", "Se bruciasse 

la citta", "Quando l'amore diventa poesia", "Il mio amore resta sempre", "Rose rosse" and "Zingara". In 1970, "Vent'anni", "Sogno d'amore", "Sei l'amore mio", "Aranjuez Amore Mio", and "Candida". During that year, he decided to venture into acting.

Massimo's screen debut, Metello received rave reviews from critics, and won him the David DiDonatello award for best actor for portraying the title character. He co-starred with Anna Magnani in the television film La Sciantosa, later that year. In 1971, Massimo recorded the 

songs "Adagio Veneziano", "Via del Conservatorio", and "Io e Te". He represented Italy in the 1971 Eurovision Song Contest in Dublin, Ireland, where he placed 5th with the song "L'Amore E' Un Attimo. "

That same year, he fathered a daughter, Cristiana, out of wedlock with Franca Sebastiani. He didn't have anything to do with the raising of his daughter, saying that he was too young 

and inexperienced for fatherhood, and that it would be damaging to his career. He was never linked with any other woman thereafter. He didn't have any contact with his daughter until they met when she was about 20-years-old.

In 1972, he released the songs "Ti Ruberei", "O Surdato 'nnamurato", and "Erba di Casa Mia"; in 1973, "Amo Ancora Lei". He returned to the Eurovision Song Contest that year, in Luxembourg, to represent Italy with "Chi sarà con te", where he placed 13th. In 1974, came 

the singles "Te Voglio Bene Assaie", "Immagina", and "Per Una Donna". During that year, he filmed Salvo D'Acquisto, where he portrayed a Carabinieri policeman who was executed by the Nazis during World War II.

When his singing career started to decline in 1975, Massimo concentrated on his acting career, both in the cinema and, most importantly, as a stage actor: he collaborated with the 

directors Mauro Bolognini, Giuseppe Patroni Griffi, Giorgio de Lullo, Giorgio Strehler and Maurizio Scaparro, performing a wide range of material from modern plays and musicals, to Molière and Shakespeare.

In 1988, he made a comeback with the song, "Perdere L'Amore", which won the Sanremo Festival, that year. In 1997, he made another comeback with "Ti parlerò d'amore". That same year, he did the Italian voice-over for Quasimodo in Disney's "Hunchback of Notre Dame", where he also sang Quasimodo's part as well.

On 16 October 2002, Massimo Ranieri was nominated Goodwill Ambassador of the Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO).[1] In 2004, he made his first 

French film, a trilogy series called Les Parisiens, where he played a street artist. In 2005, he returned on the stage with the show "Accussì Grande", after a long bout with illness, from which he fully recovered.

At the start of 2007, he decided to publicly acknowledge his long-estranged daughter, and embraced her for the first time on live TV. It was a tearful reunion between father and 

daughter. During that year, he was in a docu-film called Civico 0, where he played Guilano, a fruit vendor, who becomes homeless after the death of his mother. In 2008, he starred in the film L'Ultimo Pulcinella.

In 2009, he played the storyteller in the play, Polvere di Baghdad, directed by Maurizio Scaparro. In February 2007, he started a concert tour of Italy, titled "Canto perché non so nuotare...da 40 anni" which lasted for more than two years, with more than 500 shows, was made into a CD and a DVD, which went platinum.

In 2010, Massimo was featured in Passione, a documentary about the history of music from Naples, Italy, directed by Italian-American actor, John Turturro. In November 2010, he took part in the miniseries remake of the classic play, Filumena Marturano, produced by Italian TV RAI Uno, with Mariangela Melato in the title role. Massimo portrayed Filumena's husband, Domenico Soriano.

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