Jovanotti
Gimme five
Jovanotti
Fonte: wuz.it
Lorenzo
Cherubini - in arte Jovanotti - nasce il 27 settembre 1966
a Roma. La sua famiglia è originaria di Cortona, un piccolo e
incantevole borgo in provincia di Arezzo dove Lorenzo trascorre
lunghi periodi da bambino. La passione per la musica arriva quasi
subito
e, ancora adolescente, Lorenzo inizia a proporsi come DJ su
diverse radio locali e nelle varie discoteche romane, ottenendo un
discreto successo e proponendo musica dance e - tra i primi in Italia
- l’allora neonato genere hip hop, la sua grande passione (si
favoleggia
che Lorenzo conoscesse a memoria tutto il testo di
"Rapper’s Delight" della Sugarhill’s Gang, per i primi
rapper una vera bibbia di rime e citazioni in slang). A quel punto è
Claudio Cecchetto, perennemente a caccia di talenti, a scoprirlo e a
invitarlo a lavorare con lui. A 19
anni Lorenzo si trasferisce a
vivere a Milano, dove inizia a trasmettere dai microfoni di Radio
DeeJay con il nome di Jovanotti. Dalla passione per la musica,
per le discoteche, per il rap, nascono i suoi primi dischi: "Gimme
Five", "E' Qui La Festa?", sono i titoli dei
suoi primi successi, che preludono all'album d'esordio "Jovanotti
For President", mentre con lo pseudonimo di Gino Latino
Jovanotti pubblica anche musica più smaccatamente dance. "La
Mia Moto", il disco successivo, lo porta addirittura a Sanremo
nel 1989 con il
brano "Vasco": il pubblico lo idolatra ("La
Mia Moto" vende seicentomila copie), la critica lo stronca, e
Jovanotti diventa il simbolo del disimpegno giovanile più
ostentato, tutto rap, locali notturni e bella vita. Oltre alla radio
Lorenzo diventa una star televisiva grazie a
"Deejay Television"
e, in seguito, al programma "1, 2, 3...casino" di cui è
conduttore, e con il quale porta in Italia i grandi nomi dell’hip
hop come Public Enemy e Run DMC. È di quegli anni anche il suo primo
libro, un instant book intitolato "Yo, Brothers And Sisters"
- una
sorta di vademecum che celebra divertimento ed energia
giovanile - destinato ad avere lo stesso successo dei suoi dischi.
Dopo Sanremo e un’esperienza come VJ su MTV - primo italiano nella
storia di quell’emittente musicale - per Lorenzo arriva il servizio
militare e,
poco dopo, la prima svolta artistica: la voglia di
crescere lo porta a registrare un album di canzoni al posto del
"solito" disco rap. "Giovani Jovanotti"
nasce così, mentre Pippo Baudo lo vuole come "ospite giovane"
nel suo Fantastico tv: il disco, realizzato con ospiti famosi
come
Billy Preston e Keith Emerson, non riscuote un grande successo, pur
contenendo alcuni classici del "nuovo" Lorenzo come "Ciao
Mamma" e "Gente della Notte", e altre belle canzoni
("Giovani Sempre", "I Numeri"). La pausa di
riflessione è inevitabile, così come lo è
un ulteriore momento di
crescita: a Roma, nella casa dei suoi genitori, circondato dai suoi
dischi preferiti Lorenzo si guarda dentro e scrive "Muoviti
Muoviti", "Libera L'Anima" e "Una Tribù che
Balla", brano che intitola il nuovo disco, un album che recupera
il rap e lo sposa a
ritmiche e sonorità più dure, urbane, lontane
dalla dance patinata dei primi dischi. "50% contenuto e 50%
movimento" è lo slogan coniato per spiegare il disco, il primo
del nuovo corso di Lorenzo, l'ennesimo cambiamento.
Cambiamento
portato avanti con l'album successivo, "Lorenzo 1992", un
capolavoro di sintesi tra testi e musiche: il disco riconsegna
Jovanotti al grande successo da classifica e lo vede partire
insieme a Luca Carboni per un tour seguitissimo e originale: nel
corso dei
concerti i due si alternano sul palco e a tratti si
ritrovano per qualche duetto o per inediti momenti di spettacolo. Nel
frattempo l’album vola in classifica: "Ragazzo Fortunato",
"Non M'annoio", "Puttane e Spose", "Ho Perso
la Direzione", "Sai Qual è il Problema" sono
canzoni
che consegnano al pubblico (e a se stesso) un nuovo Lorenzo, convinto
dei propri testi almeno quanto lo è sempre stato della musica.
Finalmente gli strali della critica cessano per lasciare spazio ad
uno stupito interesse nei suoi confronti: Jovanotti infatti
inizia ad interessarsi di politica, della società in cui vive, e non
perde occasione di manifestare le proprie opinioni, dicendo la sua
con un candore talmente sincero da risultare contagioso. "Lorenzo
1994" è l'ulteriore passo avanti su questa strada e contiene il
brano
che segna il nuovo manifesto di Jovanotti: "Penso
Positivo". Quello espresso dalla canzone non è in realtà un
credo nuovo per lui, visto che mantiene un forte legame con
l’esigenza di guardare avanti che ha sempre caratterizzato la sua
musica. Semmai è
cambiato molto il modo di esprimere questa
convinzione, raccontandola con un’altra profondità. Ma "Penso
Positivo" non è l’unico momento importante di quell’album,
che affronta tematiche sociali in maniera ancora più ampia di quanto
facesse il disco
precedente, con brani come "Dammi Spazio",
"Si Va Via", "Barabba" e "Mario". Dal
canto suo "Serenata Rap" diventa la canzone d’amore più
programmata dell’anno e gli vale un invito ad esibirsi per MTV,
mentre "India" e "Ballerino di Jazz" mettono
maggiormente in
luce i primi momenti di una ricerca interiore che
proseguirà sui dischi successivi. L’album viene accompagnato dalla
pubblicazione di un libro di pensieri e considerazioni in ordine
sparso, intitolato "Cherubini", il primo sforzo serio che
Lorenzo fa nei confronti della
scrittura. Nel frattempo il successo
di canzoni come "Voglio Di Più", "Penso Positivo"
e "Piove", tutte contenute su "Lorenzo 1994",
viene consacrato da una lunga tournée che porta Lorenzo a suonare
dal vivo in Italia e in Europa prima da solo e poi insieme a Pino
Daniele ed Eros Ramazzotti. L'uscita di quel disco coincide inoltre
con la creazione di una nuova etichetta discografica di proprietà di
Lorenzo Cherubini, Soleluna: nata come piccola etichetta
indipendente, Soleluna si è ben presto trasformata in una casa di
produzione
multimediale, pubblicando alcuni dischi (come quelli del
bassista di Lorenzo, Saturnino, di Babyra Soul, Irene Lamedica e
Giovanni Allevi) oltre a progetti ambiziosi come il Cd-Rom "Il
Ballerino" e il Cd-Net "Tamburo". Soleluna ha poi
inaugurato una serie di mostre al centro
Soleluna a Forlì e ha da
tempo un proprio sito Internet aggiornato sulle proprie attività
(http://www.soleluna.com), dove si possono trovare anche molte
informazioni relative a Lorenzo e alla sua musica.
"Lorenzo
1994" è anche il primo disco che afferma il nome di Jovanotti
all'estero, specialmente in Europa e in Sudamerica: "Serenata
Rap" diventa il video più trasmesso da MTV Latino nel '94 e
Lorenzo registra per quel canale uno special "Unplugged",
mentre
MTV Europe lo invita per due volte a suonare dal vivo. Il
feeling con MTV prosegue quando Lorenzo viene invitato a presentare a
Parigi gli Awards '95; esperienza che segue di poco il divertente
duetto con il maestro Luciano Pavarotti al Pavarotti International di
quell'anno.
Oltre alle tournée per Lorenzo sono anni di grandi
viaggi: Stati Uniti, Cuba, Sudamerica, Europa, India, Palestina,
Israele, sono mete ed esperienze che lasciano dietro di sé appunti
di viaggio che poi finiscono nelle canzoni, sia come parole che come
ritmi. E così "Lorenzo
1990 - 1995", la prima raccolta di
successi di Lorenzo, finisce per contenere anche due brani nuovi,
"L'Ombelico Del Mondo" (brano che gli ha permesso di
gareggiare nel 1996 agli MTV Awards americani nella categoria
riservata al miglior video europeo) e "Marco Polo",
che
chiudono una fase e ne aprono un'ennesima, di esplorazioni e
ricerche.
"Lorenzo
1997 - L'Albero" è il primo capitolo di questo nuovo viaggio.
Uscito agli inizi dell’anno e preceduto dalla semplicità
disarmante di un singolo splendido, "Bella", ha
rappresentato forse il momento di maggiore sforzo artistico nella
carriera del suo autore. Intriso dei viaggi che gli hanno permesso di
attraversare praticamente tutto il mondo, "L’Albero" è
stato definito da molti un disco di world music, tali e tanti erano i
riferimenti ad
altre culture e ad altre musiche. Di certo è stato un
album nato e cresciuto in movimento, attento a valorizzare lo scambio
umano e culturale a tutti i livelli difendendo al tempo stesso ogni
tipo di diversità. Registrato in parte in Sudafrica con il
contributo di musicisti locali ben
conosciuti e di tanti altri
ospiti- c’è perfino la Banda Musicale di Cortona - "L’Albero"
è veramente un album a 360°, che offre un ritratto del momento di
crescita, musicale e non, vissuto dal suo autore. "Per la Vita
che Verrà", "Questa è la Mia Casa" sono gli altri
brani
che vengono scelti come singoli, ma è nell’ascolto
complessivo delle canzoni che "L’Albero" svela tutta la
sua forza, finendo per essere uno dei più amati dell’intera
produzione di Lorenzo. Brani come "Big Bang", "Umano",
"La Linea D’Ombra" sono destinati ad essere
scoperti
ascolto dopo ascolto, a conferma della grande ricchezza di idee
posseduta dall’album. Ambizioso anche il tour che accompagna le
canzoni de "L’Albero" in giro per l’Italia: un
megapalco di 60 metri ospita Lorenzo e i suoi musicisti prima in un
tour al
coperto e poi in una serie di concerti estivi che vedono nel
ruolo di gruppi d’apertura 99 Posse e C.S.I. Tra Lorenzo e il
cantante del Consorzio Suonatori Indipendenti, Giovanni Lindo
Ferretti, si instaura una profonda amicizia che si tradurrà in una
serie di reciproche
collaborazioni. "L’Albero" diventa
anche un film, prodotto da Soleluna e incentrato sulla misteriosa
sparizione di un disco ‘perfetto’: la pellicola, trasmessa in
prima serata da Italia 1, vede tutti i musicisti che lavorano con
Lorenzo interpretare se stessi in un clima di grande
divertimento. Il
1997 si conclude con una grande festa al Salone della Musica di
Torino, dove un’intera giornata - intitolata significativamente
"Carta bianca a Lorenzo" - viene dedicata al personaggio
Jovanotti: Lorenzo suona, presenta i musicisti di Soleluna,
intrattiene gli alunni delle scuole con una coinvolgente ‘lezione’
di musica.
Nel
1998, pur non producendo dischi, Lorenzo è tutt’altro che
inoperoso: espone per la prima volta i suoi quadri nell'ambito del
Brescia Music Art, festival della contaminazione tra
la musica e le
arti che si svolge a Brescia ad inizio giugno e partecipa a due
tributi: uno è "The Different You" dedicato a Robert Wyatt
e organizzato dal Consorzio Produttori Indipendenti, per il quale
Lorenzo interpreta il classico di Pablo Milanes "Yolanda".
L’altro è
un tributo a Gershwin intitolato "Red, Hot +
Rhapsody", nel quale Lorenzo, unico italiano presente sulla
raccolta, interpreta liberamente il classico "I Got Rhythm"
aggiungendogli un inciso rap. Un altro progetto discografico che vede
la presenza di Lorenzo è la compilation
"Artisti Uniti per gli
Zapatisti del Chiapas", dedicata a raccogliere fondi per la
costruzione di un ospedale nella regione messicana. Ma il progetto
più ambizioso dell’anno è rappresentato dal libro "Il Grande
Boh!", uscito ad ottobre del 1998, quasi un taccuino di
viaggio
nel quale Lorenzo racconta il mondo per come lo ha visto nei suoi
continui spostamenti. Da New York all’Africa, dalla Patagonia a
Cuba, passando attraverso le fasi più salienti della registrazione
de "L’Albero", la passione per la bicicletta e alcuni
movimenti
più specificamente privati, "Il grande boh!"
viene accolto con favore dalla critica e con grande entusiasmo dal
pubblico e a tutt’oggi ha venduto oltre 170 mila copie. Per
presentarlo in modo adeguato Lorenzo fa qualche puntata in giro per
l’Italia accompagnato da Fernanda Pivano.
Alla
fine del 1998 la compagna di Lorenzo, Francesca, dà alla luce la
loro prima figlia, Teresa Cherubini. L’attesa della nascitura ha
permesso a Lorenzo di fermarsi per un po’ e di iniziare a lavorare
a nuove canzoni, che andranno a costituire il nucleo di "Capo
Horn". I
due, insieme al cane Pinocchio, si erano trasferiti da
prima dell’estate in una vecchia casa di Cortona, la stessa in cui
Lorenzo, da ragazzino, andava a rubare le ciliegie e dove adesso
inizia a crescere Teresa. Nel frattempo procedono le registrazioni
del nuovo album, "Capo
Horn", che viene ultimato all’inizio
della primavera 1999. L’album, composto da 14 canzoni e anticipato
dall’uscita del singolo "Per Te", viene pubblicato il 13
maggio.
Nell’autunno
del 1999 Lorenzo parte per il "Capo Horn Tour", ospitato da
palazzetti e
grandi spazi al chiuso che vengono utilizzati come
elementi scenografici di una grande festa musicale, nella quale
Lorenzo si divide tra passato e presente della sua musica. L’esigenza
di “far sentire” al pubblico le canzoni regala l’idea di
ambientarle con degli aromi che
vengono diffusi nell’aria durante
le singole esecuzioni, passando dal borotalco ai vari gusti di
frutta. Il fortunato tour viene poi documentato da un doppio album
dal vivo, che esce a Natale del 2000.
Il
2001 vede Lorenzo iniziare a scrivere il materiale per il nuovo
album, oltre a dare la propria adesione a una serie di progetti,
musicali e non. Accompagna in primavera il tour europeo di Eros
Ramazzotti, mentre scrive per il nuovo album degli 883 e per quello
di
Ron. A luglio Lorenzo si reca a Genova insieme a Bono e a Bob
Geldof in occasione del G8 per essere ricevuto dai rappresentanti
politici degli Stati membri, con i quali si torna ad affrontare il
problema del debito del Terzo Mondo. Inoltre lavora a un progetto
musicale-
teatrale già esplorato, prima di lui, da Roberto Benigni e
Paolo Villaggio: essere la voce recitante de “Pierino e il lupo”
di Prokoviev. Nell’estate del 2001 il lavoro al nuovo album entra
nel vivo, e nell’autunno dello stesso anno iniziano a trapelare le
prime indiscrezioni
relativamente alla collaborazione con Carlinhos
Brown e al titolo di lavorazione dell’album, “Vita, morte e
miracoli”. L’album viene poi intitolato “Il Quinto Mondo”,
dal titolo di uno dei brani incluso soltanto alla fine nella scaletta
definitiva. L’album, che esce il 1 febbraio 2002,
viene preceduto
dalla pubblicazione del singolo “Salvami”, lanciato da Jovanotti
con una lunga (e a tratti contestata) maratona di apparizioni
televisive, che montate insieme hanno fornito anche il materiale per
la realizzazione del video.
Il
29 gennaio “Il Quinto Mondo” viene presentato alla stampa
nazionale con un concerto a Cortona, la cittadina in cui Lorenzo
vive.L’album
verrà portato in tour da Lorenzo a partire da aprile 2002. Nel
2005 esce “Buon Sangue”, decimo album di studio. Nel 2008
"Safari" e nel 2011 "Ora".
Jovanotti
was arguably the most important figure to emerge in Italian pop music
since the late '80s. Whereas only a chosen few could match him in
terms of achievements and popularity (Ligabue) or domestic record
sales (Laura Pausini, Eros Ramazzotti), these have
typically worked within fairly canonical genres (rock music, conventional romantic fare), while Jovanotti could also be credited for almost single-handedly introducing rap, funk, and (later in his career) different strands of world music to Italian mainstream audiences. In
addition to his seminal, pioneering role in contemporary Italian pop music, few contemporary songwriters can legitimately claim as many entries into the Great Italian Songbook as Jovanotti, who has been steadily penning some of the most beloved Italian songs of the
last two decades. Most noteworthy of all, before at least the release of his third or fourth album, the very notion of Jovanotti one day securing a place among the truly great Italian songwriters would have sent virtually everyone -- Jovanotti's many fans included -- into fits
of laughter, for his early records were little more than juvenile fodder. Jovanotti's career has been a remarkable tale of artistic growth, of a willingness to improve and transcend boundaries in spite of prejudice or criticism, all the while continuing to make highly
entertaining pop music, rather than becoming pompous or abstruse -- like, say, Lucio Battisti. Jovanotti's refreshing, down-to-earth candor has also translated well into his public image, enhanced by his literary excursions, his noted humanitarian work, and his political
activism, and has earned him the respect and the affection of the entire Italian music scene and audience, from hardcore rappers (true, more and more begrudgingly, as Jovanotti's mainstream profile rose) to the Sanremo crowd.
typically worked within fairly canonical genres (rock music, conventional romantic fare), while Jovanotti could also be credited for almost single-handedly introducing rap, funk, and (later in his career) different strands of world music to Italian mainstream audiences. In
addition to his seminal, pioneering role in contemporary Italian pop music, few contemporary songwriters can legitimately claim as many entries into the Great Italian Songbook as Jovanotti, who has been steadily penning some of the most beloved Italian songs of the
last two decades. Most noteworthy of all, before at least the release of his third or fourth album, the very notion of Jovanotti one day securing a place among the truly great Italian songwriters would have sent virtually everyone -- Jovanotti's many fans included -- into fits
of laughter, for his early records were little more than juvenile fodder. Jovanotti's career has been a remarkable tale of artistic growth, of a willingness to improve and transcend boundaries in spite of prejudice or criticism, all the while continuing to make highly
entertaining pop music, rather than becoming pompous or abstruse -- like, say, Lucio Battisti. Jovanotti's refreshing, down-to-earth candor has also translated well into his public image, enhanced by his literary excursions, his noted humanitarian work, and his political
activism, and has earned him the respect and the affection of the entire Italian music scene and audience, from hardcore rappers (true, more and more begrudgingly, as Jovanotti's mainstream profile rose) to the Sanremo crowd.
Born
Lorenzo Cherubini on September 17, 1966 in Rome, Jovanotti
spent a considerable amount of time growing up in Cortona, his family
hometown in the province of Arezzo, where many years later he would
eventually relocate to lead a quiet life with his wife and
daughter. Jovanotti caught the music bug from an early age, and while still in his teens began to make a name for himself as a DJ of dance and hip-hop music (the latter a rarity in Italy at the time). Jovanotti's DJ career swiftly blossomed, from local radio in Cortona to
discos in Rome and Sardinia. In 1987, the 19-year-old Jovanotti got his first major break when renowned producer and media entrepreneur Claudio Cecchetto asked him to move to
Milan and become a fixture of Radio DeeJay. Incidentally, he initially intended to call himself Joe Vanotti; the moniker Jovanotti (which sounds like "giovanotti," Italian for "young people") was the product of a lucky printing mistake on a promo ad.
daughter. Jovanotti caught the music bug from an early age, and while still in his teens began to make a name for himself as a DJ of dance and hip-hop music (the latter a rarity in Italy at the time). Jovanotti's DJ career swiftly blossomed, from local radio in Cortona to
discos in Rome and Sardinia. In 1987, the 19-year-old Jovanotti got his first major break when renowned producer and media entrepreneur Claudio Cecchetto asked him to move to
Milan and become a fixture of Radio DeeJay. Incidentally, he initially intended to call himself Joe Vanotti; the moniker Jovanotti (which sounds like "giovanotti," Italian for "young people") was the product of a lucky printing mistake on a promo ad.
Jovanotti
for President From this point, things started to happen very quickly
for the young DJ infatuated with American rap. A few novelty singles
revolving around rap and discos met with unexpected success, leading
to the release of Jovanotti's first long-player, Jovanotti
for President, in 1988. A hodgepodge of derivative, thin-sounding dance tracks, rap quotations, and enthusiastic calls in broken English, the record was derided by critics but caused quite a stir on the Italian charts, with both "Gimme Five" and "E Qui la Festa?" (not
included on the album) reaching the top spot. Jovanotti's meteoric success was compounded with his next single, "La Mia Moto," from the 1989 album of the same name, which he was even asked to perform at the Sanremo Festival. Suddenly, Jovanotti was a
star and he was everywhere. He published an instant book, the merrymaking manifesto Yo, Brothers and Sisters; became the first Italian veejay on MTV; and hosted his own TV show, inviting rap giants such as Public Enemy and Run-D.M.C. to Italy for the first time. His first
compilation, Jovanotti Special, appeared during the same year, collecting non-album singles and a flurry of recordings released under different names, such as the Indian and Gino Latino. In the media, he became the epitome of unthinking, self-indulgent youth whose
only concern was to find out where to find the next party. For all of his rap posturing, however, Jovanotti was never perceived as threatening (perhaps due to his rakish good looks?), but rather as a silly fad, not so much a character out of the Beastie Boys' "(You
Gotta) Fight for Your Right (To Party!)" than the male equivalent of Cyndi Lauper's protagonist in "Girls Just Wanna Have Fun."
for President, in 1988. A hodgepodge of derivative, thin-sounding dance tracks, rap quotations, and enthusiastic calls in broken English, the record was derided by critics but caused quite a stir on the Italian charts, with both "Gimme Five" and "E Qui la Festa?" (not
included on the album) reaching the top spot. Jovanotti's meteoric success was compounded with his next single, "La Mia Moto," from the 1989 album of the same name, which he was even asked to perform at the Sanremo Festival. Suddenly, Jovanotti was a
star and he was everywhere. He published an instant book, the merrymaking manifesto Yo, Brothers and Sisters; became the first Italian veejay on MTV; and hosted his own TV show, inviting rap giants such as Public Enemy and Run-D.M.C. to Italy for the first time. His first
compilation, Jovanotti Special, appeared during the same year, collecting non-album singles and a flurry of recordings released under different names, such as the Indian and Gino Latino. In the media, he became the epitome of unthinking, self-indulgent youth whose
only concern was to find out where to find the next party. For all of his rap posturing, however, Jovanotti was never perceived as threatening (perhaps due to his rakish good looks?), but rather as a silly fad, not so much a character out of the Beastie Boys' "(You
Gotta) Fight for Your Right (To Party!)" than the male equivalent of Cyndi Lauper's protagonist in "Girls Just Wanna Have Fun."
Giovani
Jovanotti Predictably, Jovanotti was deemed a has-been
almost as quickly as he
had become a star. His third album, 1990's Giovani Jovanotti, was by far his most ambitious to date, boasting a big production and renowned international guests (Billy Preston, Keith Emerson), but most importantly, the first serious attempts to grow out of the
apparently incurable puerility of his early work. A combination of initial overexposure and
then an absence from the media due to military service did not help matters and the album flopped, even if it included "Gente Della Notte," the first truly great Jovanotti song, and
"Ciao Mamma," easily the best of his party tracks. Undaunted, Jovanotti decided to stay on the road to maturity for his next album, 1991's Una Tribù Che Balla, in which he finally managed to make his raps, such as the title track and "Libera l'Anima," sound positively
defiant rather than airheaded, while numbers such as "Muoviti Muoviti" hinted at a hitherto unsuspected social and political conscience. Also key was the introduction of bassist Saturnino Celani, who would become Jovanotti's right-hand man for the duration, and
together with the singer and guitarist Michele Centonze would gel into a formidable songwriting unit.
had become a star. His third album, 1990's Giovani Jovanotti, was by far his most ambitious to date, boasting a big production and renowned international guests (Billy Preston, Keith Emerson), but most importantly, the first serious attempts to grow out of the
apparently incurable puerility of his early work. A combination of initial overexposure and
then an absence from the media due to military service did not help matters and the album flopped, even if it included "Gente Della Notte," the first truly great Jovanotti song, and
"Ciao Mamma," easily the best of his party tracks. Undaunted, Jovanotti decided to stay on the road to maturity for his next album, 1991's Una Tribù Che Balla, in which he finally managed to make his raps, such as the title track and "Libera l'Anima," sound positively
defiant rather than airheaded, while numbers such as "Muoviti Muoviti" hinted at a hitherto unsuspected social and political conscience. Also key was the introduction of bassist Saturnino Celani, who would become Jovanotti's right-hand man for the duration, and
together with the singer and guitarist Michele Centonze would gel into a formidable songwriting unit.
If Una Tribù Che Balla returned Jovanotti to the charts and raised a few eyebrows, his next two records forced an entire nation to suspend all former notions about his persona and for the first time begin to take his music very seriously indeed. As if to stress his newfound
artistic identity, Jovanotti decided to start designating his albums with his real name, Lorenzo. At this point, Jovanotti had also consolidated around him a tight crew of
musicians capable of laying out some serious grooves for his sharper-by-the-day wordplay to shine through, either in the shape of intelligent, sensitive love songs or provocative, insightful agit-pop/rap. The classics began to pile up.
Lorenzo
1992Lorenzo 1992 introduced the timeless joy of "Ragazzo
Fortunato" and the lovely "Chissà Se Stai Dormendo,"
while the blockbuster Lorenzo 1994 brought "Penso Positivo,"
"Piove," and, most of all, the stunning encapsulation of
modern romance of
"Serenata Rap." The song deservedly became a monster hit in Italy, and its accompanying video became one of the year's most played by MTV Latin America and MTV Europe, giving Jovanotti his first taste of significant international exposure. Accordingly, his tours grew
bigger and more prestigious, and he also began to command the respect of his peers, as demonstrated by a 1992 joint Italian tour with Luca Carboni, a 1993 collaboration with Gianna Nannini for her hit single "Radio Baccano," and a 1994 European tour with Pino
Daniele and Eros Ramazzotti. Lorenzo 1994 was also the first album released through Jovanotti's own label, Soleluna, which soon morphed into a multimedia outlet for all Jovanotti and friends-related artistic or humanitarian endeavors. The superb compilation
Lorenzo 1990-1995 (revealingly omitting any tracks from his first two albums) closed the book on this second phase of Jovanotti's career, and in its two new tracks, "L'Ombelico del Mondo" and "Marco Polo," pointed at more changes to come.
"Serenata Rap." The song deservedly became a monster hit in Italy, and its accompanying video became one of the year's most played by MTV Latin America and MTV Europe, giving Jovanotti his first taste of significant international exposure. Accordingly, his tours grew
bigger and more prestigious, and he also began to command the respect of his peers, as demonstrated by a 1992 joint Italian tour with Luca Carboni, a 1993 collaboration with Gianna Nannini for her hit single "Radio Baccano," and a 1994 European tour with Pino
Daniele and Eros Ramazzotti. Lorenzo 1994 was also the first album released through Jovanotti's own label, Soleluna, which soon morphed into a multimedia outlet for all Jovanotti and friends-related artistic or humanitarian endeavors. The superb compilation
Lorenzo 1990-1995 (revealingly omitting any tracks from his first two albums) closed the book on this second phase of Jovanotti's career, and in its two new tracks, "L'Ombelico del Mondo" and "Marco Polo," pointed at more changes to come.
Lorenzo 1997: L'Albero Partly recorded in South Africa, Lorenzo 1997: L'Albero unequivocally signaled Jovanotti's conversion into a global citizen. After spending most of the past two years traveling all over the world, and in particular Cuba, South America,
Africa, the Middle East, and India, Jovanotti attempted to put his experiences into use and give his sound and ideas a world music makeover. The album's standout single, "Bella," a singalong to end all singalongs and a serious contender for best Jovanotti song ever, also
showed that, for all of the new influences, his pop instincts remained as flawless as usual. A book recounting his travels, Il Grande Boh!, met with favorable reviews and excellent sales. More concise than the ambitious sprawl of L'Albero, Lorenzo 1999: Capo Horn contained
the strongest set of pop songs of any Jovanotti album, including three unassailable singles: the to-die-for lullaby for his first baby girl "Per Te," the gorgeous "Stella Cometa," and the blissfully effervescent "Un Raggio di Sole."
Lorenzo 2002: Il Quinto Mondo Perhaps his sunniest, most joyful work, Capo Horn became another phenomenal success, but it was also the last record to feature Michele Centonze, whose instrumental, and specially compositional, input would be undeniably missed in the
future. Also in 1999, Jovanotti joined rock stars Ligabue and Piero Pelù for the antiwar charity single "Il Mio Nome è Mai Più," with all profits going to the Italian ONG Emergency. Boasting a video directed by Oscar winner Gabriele Salvatores, it became the biggest-
selling single of the year. Jovanotti continued his increasingly high-profile political activism with the controversial singles "Cancella il Debito," presented at Sanremo, and "Salvami," the leading track from Lorenzo 2002: Il Quinto Mondo. The album showcased Jovanotti's
affinity for Latin American music, and also expanded his sound to incorporate a 17-member small orchestra.
Safari After 2002, Jovanotti's musical career relented somewhat, busy as he was with a growing number of disparate interests, which included more books, painting, some film roles, Soleluna projects, humanitarian work, and, most of all, his new family. Firmly
established as one of the biggest Italian stars of his time, his input as author, contributor, or guest was much sought after by just about every charity cause, journalist, or hit-seeking colleague from across the musical spectrum (Adriano Celentano, Gianni Morandi, Claudio
Baglioni, Giorgia, J-Ax, Cesare Cremonini, 883, Jarabe de Palo, Ron, Pino Daniele, Planet Funk, Laura Pausini, Zucchero, Negramaro). His albums -- no longer preceded by "Lorenzo" -- became more few and far between, often alternating with live CD and DVD releases and
all sorts of special editions, and were eminently polished affairs rather than new adventures, but his popularity never suffered. In fact, 2008's Safari, led by the title track (winner of the prestigious Mogol songwriting award) and the piano ballad "Per Te," and featuring
international guests Ben Harper, Sly & Robbie, Sergio Mendes, and Michael Franti, became one of his biggest sellers, and was even chosen as Best Italian Album of the 2000s in a 2011 poll conducted by Rockol and Fnac.
Oyeah The 2009 U.S.-only live release Oyeah, documenting a few New York gigs, seemed to reinvigorate his creative drive, in stellar form on the 2010 single "Baciami Ancora" for the Gabriele Muccino film of the same name, and on the sparkling, electronica-tinged Ora
(2011). A 2012 compilation especially designed for the U.S. market with producer Ian Brennan offered intriguing reworkings of his recent material. His 13th studio album, Lorenzo 2015 CC., was released in February 2015, expanding on the electronic influences of Ora and including a collaboration with Manu Dibango.
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