08/08/15

Ebony and ivory - Paul McCartney & Stevie Wonder - 1982

Ebony and ivory - Paul McCartney & Stevie Wonder - 1982

Guarda il Video | Watch the Music Video

Paul McCartney & Stevie Wonder: Biografia | Biography



James Paul McCartney nasce il 18 giugno 1942 a Liverpool, Inghilterra; la sua famiglia vive nel rione di Allerton, appena ad un miglio dalla casa di John Lennon; i due, conosciutisi ad una festa parrocchiale diventano subito amici, condividendo soprattutto lo stesso grande amore per la musica.

Il primo pensiero, quindi, come succede ad ogni adolescente sognatore che si rispetti, è quello di fondare un gruppo e i due si mettono subito all'opera per realizzare questo desiderio così ardente. In pratica, si può dire che già da questi lontani inizi si sia formato il 

nucleo principale dei futuri Beatles, se pensiamo che viene subito cooptato George Harrison e, più tardi, il batterista Ringo Starr. Formatosi nel '56 questo gruppo di imberbi ragazzini diventano i Beatles nel 1960.

Le personalità dei tre sono abbastanza differenziate, anche se com'è naturale alcuni elementi propendono maggiormente alla trasgressione mentre altri si dimostrano più equilibrati; com'è il caso di Paul, dedito fin da subito alla composizione di quel tipo di 

canzone lirico-struggente che diventerà una sua caratteristica inconfondibile. Inoltre, da serio musicista qual è, non dimentica il puro aspetto tecnico-strumentale della musica, tanto che ben presto diventa, da semplice bassista, un vero e proprio polistrumentista, 

cimentandosi anche con la chitarra e un po' con le tastiere. Questo fa si che un altro punto forte del musicista McCartney sia l'arrangiamento.

Dei quattro, poi, Paul è indubbiamente il più "angelico", quello insomma che piace alle mamme e alle ragazzine di buona famiglia. E' lui che tiene i rapporti con la stampa, che si occupa delle pubbliche relazioni e dei fan, in contrasto con l'immagine logora e usurata che 

vorrebbe il genio sempre incompreso e "maledetto". Inutile dire che quella è l'epoca in cui anche l'altro genio del quartetto, John Lennon, firma le sue canzoni più memorabili; molti dei brani più memorabili degli "scarafaggi" (questo è il significato di beatles in italiano), sono in 

realtà firmati da entrambi. Sono pezzi in cui ancora oggi i fan discutono su a chi si debba l'apporto decisivo: se a Paul o a John.

La verità sta nel mezzo, nel senso che entrambi erano enormi talenti, i quali lo hanno fortunatamente profuso a piene mani per la gloria sempiterna dei Beatles. Tuttavia, non va dimenticato che il maggior album del quartetto inglese, l'album che è stato considerato la 

più grande opera rock mai scritta, "Sgt Pepper", è in gran parte opera di Paul. In mezzo a tutto questo, comunque, una parola va spesa anche per George Harrison, talento niente affatto disprezzabile e che anzi meriterebbe anch'esso l'appellativo di "genio".

La carriera dei Beatles è stata quello che è stata ed è inutile ripercorrere qui i fasti della più grande band mai esistita. Va qui però ricordato che, durante la parabola discendente, è merito di McCartney se andarono in porto quei progetti pensati per cercare di risollevare le 

sorti del gruppo; come ad esempio il film "Magical Mistery Tour" o come il documentario "verità" "Let It Be". Inoltre, va sicuramente ricordata l'insistenza di Paul perché la band ricominciasse ad esibirsi dal vivo. Ma la fine dei Beatles era vicina e nessuno poté farci niente.

Il 12 marzo 1969, infatti, Paul sposa Linda Eastman e cambia registro alla propria vita. Come beatle, offre ai fans un'ultima grande prova nell'album "Abbey Road" (appunto del 1969) ma nel dicembre dello stesso anno annuncia il suo abbandono del gruppo. Pochi mesi dopo i Beatles cessano di esistere.

McCartney, sempre affiancato dalla fedele Linda, inizia una nuova carriera, alternando prove solistiche di buona qualità a colonne sonore e collaborazioni con altri musicisti. La più duratura è quella che lo vede attorniato dai Wings, gruppo da lui voluto nel 1971 e che di 

fatto, anche a detta dei critici, non sarà mai molto più di una semplice emanazione del genietto inglese. Ad ogni modo, la sua carriera è un susseguirsi di successi, fra premi, dischi d'oro e record di vendite: nel 1981, anche l'esperienza con i Wings si conclude.

Negli anni '80 McCarney continua la sua serie fortunata duettando con star come Stevie Wonder o Michael Jackson, e riappare dal vivo, dopo diversi anni, a cantare "Let it Be" nel gran finale del Live Aid di Bob Geldof (Londra, 1985). Ma il vero ritorno "on stage" avverrà 

nel 1989, con un tour mondiale che per quasi un anno lo mostrerà in forma smagliante assieme a musicisti di ottimo calibro. Per la prima volta dopo lo scioglimento, Mc Cartney esegue dal vivo alcune delle canzoni più celebrate dei Beatles.

Stevie Wonder


Steveland Hardaway Judkins (Morris dopo l'adozione), in arte Stevie Wonder, nasce a Saginaw nel Michigan (USA) il 13 maggio 1950. E' il massimo esponente della "Soul Music", anche se non è da sottovalutare anche il suo apporto alla musica più strettamente rock. 

Dotato di una voce singolare, coinvolgente e immediatamente riconoscibile, è anche polistrumentista compositore. Nella sua carriera vanta centinaia di collaborazioni, fra cui basti ricordare quelle con Jeff Beck e Paul Mc Cartney.

Divenuto cieco nei primi giorni di vita a causa di un guasto nell'incubatrice in cui era stato messo quando aveva solo poche ore di vita, Stevie Wonder ha mostrato fin da subito uno straordinario talento musicale, probabilmente acuito proprio dalla mancanza della vista. Di 

fatto, è uno dei più precoci geni della storia del rock, genere musicale che vede spesso fiorire i suoi talenti ad un'età più matura. Wonder, invece, ha cominciato ad entrare in sala di registrazione a soli undici anni, per poi seguire come "sessioni man", solo due anni dopo, addirittura i Rolling Stones in concerto.

A finaco di questi impegni di strumentista e di esecutore, intanto, sviluppava un suo proprio repertorio, sfogando la sua inesauribile vena compositiva, diventando in poco tempo uno degli artisti di punta della casa discografica Motown Records (leggendaria etichetta della musica nera; non a caso, si parla spesso anche di "stile Motown").

Il suo primo successo commerciale è del 1963, anno che vede l'uscita del live "Fingertips (Part 2)". Nel 1971 pubblica "Where I'm Coming From" e "Music Of My Mind", dando il via a una nuova era nel panorama della musica soul. Assieme a Sly Stone e Marvin Gaye, 

Wonder è uno dei pochi autori Rithm'and Blues i cui album non sono delle collezioni di singoli ma delle coese affermazioni artistiche. Nei due lavori successivi, "Talking Book" e "Innervisions", la sua musica si è fatta più innovativa con testi che trattano tematiche sociali e razziali in modo eloquente e incisivo.

Stevie Wonder ha in seguito raggiunto l'apice della popolarità con "Fulfillingness' First Finale" del 1974 e "Songs In The Key Of Life" del 1976. Tre anni più tardi esce l'ambizioso e sfortunato "Journey Through The Secret Life Of Plants" seguito nel 1980 da "Hotter Than July" grazie al quale, oltre alle ottime recensioni, ottiene un disco di platino.

Negli anni '80 però la sua produzione artistica subisce una drastica frenata, nonostante l'uscita di occasionali hit come "I Just Called to Say I Love You" scritta per il film "Woman in Red" del 1984 (con il quale si aggiudica un Premio Oscar come migliore canzone). Nel 

1991 scrive la colonna sonora del film di Spike Lee "Jungle Fever" mentre, nel 1995 pubblica l'eccellente "Conversation Peace". Di recente, Steve Wonder è stato al centro di alcuni studi chirurgici nel tentativo di donargli la vista. Purtroppo, a tutt'oggi, questo sogno 

rimane ancora lontano per il musicista nero, costretto a vivere in un eterno buio, illluminato solo dalla sua splendida musica.



0 commenti:

Posta un commento

Tutti i commenti prima di essere pubblicati verranno sottoposti a moderazione da parte dell' amministratore.

Social Share

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...