Marcella
Nell'aria
Marcella
Fonte: Wikipedia
Nel
1965 vince le selezioni, tenutesi a Catania, per partecipare al
Festival degli sconosciuti di Ariccia, rassegna canora organizzata da
Teddy Reno, ma la vittoria non le viene convalidata in quanto ha solo
tredici anni, ossia due in meno di quelli previsti dal
regolamento
del concorso. Risulta sempre prima a numerosi altri concorsi cui
partecipa ma, malgrado queste significative affermazioni, a causa del
suo accento spiccatamente siciliano, stenta a trovare immediatamente
una casa discografica disposta a puntare su di lei.
L'incontro nel
1968 con Ivo Callegari, già produttore di Caterina Caselli, procura
a Marcella l'opportunità di firmare un contratto con la CGD.
Incide così il primo 45 giri nel maggio del 1969: sul lato A
troviamo Un ragazzo nel cuore, scritta da Mogol e Roberto Soffici,
mentre
sul retro Il pagliaccio, con cui partecipa al girone B del
Cantagiro. Non succede assolutamente nulla e sempre nello stesso anno
la casa discografica propone alla cantante
di incidere Bocca dolce,
versione italiana di Sugar sugar, un hit internazionale degli
Archies, con cui partecipa alla V Mostra Internazionale di Musica
Leggera che si tiene a Venezia: tuttavia il brano viene accolto
tiepidamente dal pubblico.
Nel 1980 nasce il suo primogenito Giacomo e lancia nel corso della manifestazione canora estiva di Saint Vincent il nuovo 45 giri di successo Baciami, con cui partecipa anche al Festivalbar e che presenta come lato b Rio De Janeiro, un brano che ottiene anch'esso un buon riscontro.
Il 1981 segna il ritorno della cantante al Festival di Sanremo con Pensa per te, con cui si classifica al 9º posto e che Marcella indicherà anni dopo come il suo pezzo meno riuscito. Il rilancio avviene con l'uscita, nello stesso anno, di un album intitolato semplicemente
Marcella Bella. Il terzo singolo estratto è
Canto straniero con cui d'estate prende parte al Festivalbar. In
autunno esce un nuovo 45 giri, Mi mancherai, cover di Don't walk away
degli
Electric Light Orchestra (con testo in italiano di Giorgio
Calabrese), che viene scelto come sigla di apertura di Domenica in
del cui cast fisso Marcella fa parte per i primi tre mesi,
insieme a Pippo Baudo e Sandra Mondaini.
Nel
1982 esce l'album Problemi, dal quale è estratto il singolo omonimo
che la vede ancora una volta prendere parte al Festivalbar e a
Saint-Vincent e riscuotere un discreto successo. Con questo disco si
inaugura la collaborazione di Marcella con Mogol, che tante
soddisfazioni le porterà in futuro. Degna di nota particolare è Il
Patto, che affronta con delicatezza la difficile tematica della
prostituzione, ma si fanno apprezzare anche una bella composizione di
Dario Baldan Bembo intitolata Un anno in più e l'intimista Amica
Mia, un pezzo sull'amicizia femminile firmato da Mario Lavezzi.
Nel 1983 Mogol scrive Nell'aria, sempre su musiche di Gianni Bella, che per Marcella rappresenta la svolta sexy della sua carriera. La forza del pezzo è travolgente, l'interpretazione carnale, la voce, moltiplicata dagli echi, tocca vette altissime e beneficia a
sua volta dal magistrale arrangiamento di Celso Valli,
che spicca per un sublime assolo di sax. Il brano viene presentato al
Festivalbar, diventa uno dei grandi successi dell'estate e la riporta
ancora una volta tra le prime posizioni delle classifiche di vendita
(oltre 150.000
copie vendute). Oggetto di innumerevoli cover
internazionali e remix, Nell'aria è ancora oggi considerato
tra gli esempi più rappresentativi degli anni ottanta in musica.
Nell'omonimo album trovano posto pezzi che trattano tematiche legate
all'amore
passionale, all'eros, talvolta in chiave ironica e
provocatoria.[3] Nel complesso, tuttavia, il disco non risulta
all'altezza del brano trainante; convincono, però, la valida
rilettura di Ancora tu, di Mogol-Battisti e la ballad Quel Muro.
Nel 1984 Mogol continua a collaborare nell'album Nel mio cielo puro, che se da un lato riprende le tematiche della passione e dell'erotismo affrontate col precedente, dall'altro se ne distingue per una virata delle atmosfere, per l'occasione decisamente più "disco" e
meno squisitamente "pop". Si segnala tra i brani Alla pari,
che affronta il tema della parità tra i sessi. Il lavoro ottiene un
buon successo, grazie anche al singolo omonimo che la vede ancora una
volta tra i protagonisti del Festivalbar. In autunno partecipa a
Premiatissima
dove presenta brani di Lucio Battisti quali Emozioni,
Il tempo di morire, 10 ragazze, Acqua azzurra acqua chiara, Fiori
rosa fiori di pesco, Pensieri e parole: quest'ultimo sarà il brano
portato in finale dove si classificherà al 2º posto dietro Fiorella
Mannoia.
Nel 1985 Marcella e Gianni incidono L'ultima poesia: il brano diviene un piccolo classico nell'arco della stagione estiva ed il relativo 45 giri risulterà a fine anno come uno dei più venduti in assoluto grazie alle molte settimane di permanenza in hit-parade (oltre 100.000 copie vendute).
Nel 1986 torna al Festival di Sanremo con Senza un briciolo di testa, con cui ottiene un meritatissimo terzo posto riuscendo a superare le altre primedonne in gara, ossia Anna Oxa, Loredana Berté, Donatella Rettore, Fiordaliso e Orietta Berti giocandosi le carte di un
look
sobrio ed estremamente semplice, di una interpretazione rimarchevole
per eleganza e capacità vocali e di un brano decisamente valido,
riconosciuto anche dalla critica. Il relativo 45 giri risulterà uno
dei più venduti della manifestazione e in assoluto tra quelli
lanciati dalla
cantante durante l'intero decennio (circa 150.000
copie). Successivamente esce l'omonimo album Senza un briciolo di
testa, realizzato a Londra con gli arrangiamenti di Geoff
Westley; tra gli autori spicca la firma di Bruno Lauzi. Questo salto di
qualità coincide probabilmente con l'apice della carriera di
Marcella, ora apprezzata non soltanto dal pubblico ma anche
dalla critica musicale.
Nel
1987 scade il contratto con la Cbs, che decide di mandare la cantante
ancora una volta al Festival di Sanremo col brano Tanti auguri,
scritto da Gianni Bella, su testo di Gino Paoli (che all'epoca non si
rivelò per rimanere estraneo al Festival). Si classifica al sesto
posto,
prima fra le donne, ottenendo un buon successo. Esce anche
l'omonimo album Tanti auguri, registrato ancora una volta a Londra
con i sontuosi arrangiamenti di Geoff Westley, che risentono di
influenze vagamente jazz. L'album può contare, inoltre, sui
raffinati testi di
Marco Luberti, noto paroliere di Riccardo
Cocciante per molti anni. Il lavoro si distingue, rispetto ai
precedenti, anche per un'impostazione vocale particolarmente "pulita"
e "misurata", volta a enfatizzare la bellezza della
timbrica e l'eleganza delle atmosfere musicali inglesi.
Nel 1988 firma per la Ricordi ed è ancora a Sanremo con Dopo la tempesta, dove si piazza al 4º posto, prima fra le donne, nonostante la forte laringite che l'accompagnerà durante le serate sanremesi. La settimana successiva al Festival pubblica l'Lp '88 che, registrato tra
Londra e Monaco con la collaborazione di musicisti di fama
internazionale, come Phil Palmer, Laszlo Bencker e Frank Ricotti,
vende in una sola settimana 40.000 copie. Tra gli autori si segnala
un'inedita collaborazione con Alberto Salerno, che le firma molti
testi. Nel
disco spiccano la raffinata e profonda Esseri umani,
costruita su un abile gioco di sovrapposizione di controcanti, ma
anche l'intimista e nostalgica Per gioco, per complicità.
Più
carnale e latineggiante Il colore rosso dell'amore, scelta come
secondo singolo. La voce, rispetto ai lavori precedenti, suona più
calda e "piena", inaugurando uno stile vocale che resterà
costante anche nei lavori successivi.
0 commenti:
Posta un commento
Tutti i commenti prima di essere pubblicati verranno sottoposti a moderazione da parte dell' amministratore.