08/08/15

Say say say - Paul McCartney & Michael Jackson - 1983


Paul McCartney & Michael Jackson


Say say say







Paul McCartney


James Paul McCartney nasce il 18 giugno 1942 a Liverpool, Inghilterra; la sua famiglia vive nel rione di Allerton, appena ad un miglio dalla casa di John Lennon; i due, conosciutisi ad una festa parrocchiale diventano subito amici, condividendo soprattutto lo stesso grande amore per la musica.

Il primo pensiero, quindi, come succede ad ogni adolescente sognatore che si rispetti, è quello di fondare un gruppo e i due si mettono subito all'opera per realizzare questo desiderio così ardente. In pratica, si può dire che già da questi lontani inizi si sia formato il 

nucleo principale dei futuri Beatles, se pensiamo che viene subito cooptato George Harrison e, più tardi, il batterista Ringo Starr. Formatosi nel '56 questo gruppo di imberbi ragazzini diventano i Beatles nel 1960.

Le personalità dei tre sono abbastanza differenziate, anche se com'è naturale alcuni elementi propendono maggiormente alla trasgressione mentre altri si dimostrano più equilibrati; com'è il caso di Paul, dedito fin da subito alla composizione di quel tipo di 

canzone lirico-struggente che diventerà una sua caratteristica inconfondibile. Inoltre, da serio musicista qual è, non dimentica il puro aspetto tecnico-strumentale della musica, tanto che ben presto diventa, da semplice bassista, un vero e proprio polistrumentista, 

cimentandosi anche con la chitarra e un po' con le tastiere. Questo fa si che un altro punto forte del musicista McCartney sia l'arrangiamento.

Dei quattro, poi, Paul è indubbiamente il più "angelico", quello insomma che piace alle mamme e alle ragazzine di buona famiglia. E' lui che tiene i rapporti con la stampa, che si occupa delle pubbliche relazioni e dei fan, in contrasto con l'immagine logora e usurata che 

vorrebbe il genio sempre incompreso e "maledetto". Inutile dire che quella è l'epoca in cui anche l'altro genio del quartetto, John Lennon, firma le sue canzoni più memorabili; molti dei brani più memorabili degli "scarafaggi" (questo è il significato di beatles in italiano), sono in 

realtà firmati da entrambi. Sono pezzi in cui ancora oggi i fan discutono su a chi si debba l'apporto decisivo: se a Paul o a John.

La verità sta nel mezzo, nel senso che entrambi erano enormi talenti, i quali lo hanno fortunatamente profuso a piene mani per la gloria sempiterna dei Beatles. Tuttavia, non va dimenticato che il maggior album del quartetto inglese, l'album che è stato considerato la 

più grande opera rock mai scritta, "Sgt Pepper", è in gran parte opera di Paul. In mezzo a tutto questo, comunque, una parola va spesa anche per George Harrison, talento niente affatto disprezzabile e che anzi meriterebbe anch'esso l'appellativo di "genio".

La carriera dei Beatles è stata quello che è stata ed è inutile ripercorrere qui i fasti della più grande band mai esistita. Va qui però ricordato che, durante la parabola discendente, è merito di McCartney se andarono in porto quei progetti pensati per cercare di risollevare le 

sorti del gruppo; come ad esempio il film "Magical Mistery Tour" o come il documentario "verità" "Let It Be". Inoltre, va sicuramente ricordata l'insistenza di Paul perché la band ricominciasse ad esibirsi dal vivo. Ma la fine dei Beatles era vicina e nessuno poté farci niente.

Il 12 marzo 1969, infatti, Paul sposa Linda Eastman e cambia registro alla propria vita. Come beatle, offre ai fans un'ultima grande prova nell'album "Abbey Road" (appunto del 1969) ma nel dicembre dello stesso anno annuncia il suo abbandono del gruppo. Pochi mesi dopo i Beatles cessano di esistere.

McCartney, sempre affiancato dalla fedele Linda, inizia una nuova carriera, alternando prove solistiche di buona qualità a colonne sonore e collaborazioni con altri musicisti. La più duratura è quella che lo vede attorniato dai Wings, gruppo da lui voluto nel 1971 e che di 

fatto, anche a detta dei critici, non sarà mai molto più di una semplice emanazione del genietto inglese. Ad ogni modo, la sua carriera è un susseguirsi di successi, fra premi, dischi d'oro e record di vendite: nel 1981, anche l'esperienza con i Wings si conclude.

Negli anni '80 McCarney continua la sua serie fortunata duettando con star come Stevie Wonder o Michael Jackson, e riappare dal vivo, dopo diversi anni, a cantare "Let it Be" nel gran finale del Live Aid di Bob Geldof (Londra, 1985). Ma il vero ritorno "on stage" avverrà 

nel 1989, con un tour mondiale che per quasi un anno lo mostrerà in forma smagliante assieme a musicisti di ottimo calibro. Per la prima volta dopo lo scioglimento, Mc Cartneyesegue dal vivo alcune delle canzoni più celebrate dei Beatles.

Michael Jackson

Fonte: rockol.it

Michael Jackson è una delle maggiori star del panorama musicale fin dagli anni Settanta, sia come membro dei Jackson 5 che come solista.

Nel 1970 esce I WANT YOU BACK, primo successo edito dalla Motown che segna la prima svolta decisiva nella carriera del cantante, allora solo undicenne. Jackson esordisce l’anno seguente come solista con il disco intitolato GOT TO BE THERE. La sua fortuna e quella 

dei Jackson 5 sembra però affievolirsi temporaneamente dopo i primi anni Settanta: Michael riguadagna fama solo nel 1979 con l’album solista OFF THE WALL, una combinazione di canzoni dance e ballate che gli permette di battere ogni suo record personale di vendite. 

L’artista continua a lavorare contemporaneamente anche con i fratelli (non più i Jackson 5, ma i Jacksons, dopo il passaggio alla Epic) fino al suo successivo lavoro discografico, THRILLER, nel 1982, un vero e proprio fenomeno musicale, che diviene l’album più 

venduto della storia. Michael cresce artisticamente più dei fratelli, ma rimane comunque con loro per un altro album e un nuovo tour nel 1984. Dal suo successivo lavoro, BAD (1987), accompagnato da un tour mondiale, vengono estratti ben sette singoli di cui sei entrano 

nella Top Ten americana. Nel 1991 Jackson ritorna sulla scena con DANGEROUS che a metà dell’anno successivo ha già venduto quattro milioni di copie. Proprio nel 1992 parte il suo secondo tour mondiale che termina nel 1993. Nello stesso anno Michael Jackson 

subisce seri danni alla sua immagine a causa di alcune accuse di molestie sessuali, rivoltegli da un teenager, dalle quali si difende con ferma decisione.
Nel 1995 esce HISTORY, un doppio che contiene un Greatest Hits del cantante e materiale 

nuovo. Due anni più tardi viene pubblicata un’altra collezione intitolata BLOOD ON THE DANCE FLOOR: HISTORY IN THE MIX, che comprende remix dance dei brani inediti dell’album precedente. Nel 2001 viene realizzato un tributo al cantante al Madison Square 

Garden di New York che vede la partecipazione di artisti quali Whitney Houston, Britney Spears e le Destiny’s Child. Il vero evento durante lo show è però l’annunciata “riunione” dei Jackson 5, un grande momento per i fan. Il mese prima viene pubblicato un nuovo singolo 

di Michael Jackson YOU ROCK MY WORLD, seguito più tardi dall’album INVINCIBLE, primo disco di inediti in diversi anni.
In occasione degli attentati terroristici dell’11 Settembre a New York, l’artista organizza un 

concerto di beneficenza intitolato “What more can I give”, al quale partecipano le maggiori star del pop.

Ormai consolidata l’aura di eccentricità attorno all’artista e alla sua vita privata (nel nuovo millennio nasce il terzogenito Prince Michael Jackson Jr. II mentre Michael Jackson entra a far parte della Nation of Islam, la stessa organizzazione religiosa alla quale si è unito 

Malcolm X), nel 2004 esce una raccolta esaustiva dei successi e degli inediti più significativi dell’intera carriera di Jacko: THE ULTIMATE COLLECTION.
Negli anni successivi la vita privata di Jacko continua a dare scandalo, culminando pure in 

un processo nel quale viene poi assolto. Il piano musicale riflette la sua tormentata vita privata: in diverse occasioni si parla di un nuovo disco (che avrebbe potuto incidere per un’etichetta del Barhein, dove si trasferisce per un certo tempo) e di un nuovo tour, ma 

l’unica sortita pubblica è un’imbarazzante non-performance ai World Music Awards di Londra nel 2006. Nel frattempo, nel 2008 esce una edizione commemorativa di THRILLER, per celebrare i venticinque anni dalla sua uscita.

Nel 2009, mentre continuano a circolare voci sulla sua precaria salute, Jackson convoca una conferenza stampa a Londra, annunciando una serie di concerti nella capitale inglese, a partire da luglio. "E' la mia ultima occasione", dice. Non avrà tempo di coglierla: il 25 

giugno ha un attacco di cuore nella sua casa di Los Angeles. Viene soccorso dai paramedici, ma i tentativi di rianimarlo sono inutile: il "re del pop" scompare all'età di 50 anni. A qualche mese dalla tragica morte nelle sale cinematografiche esce THIS IS IT, un 

film documentario sugli ultimi giorni del re del pop mentre provava lo spettacolo che avrebbe portato in concerto da lì a poco. Nel 2010 la Sony firma con gli amministratori dei beni del cantante un contratto da 250 

milioni di dollari, che prevede la distribuzione per sette anni di nuovi progetti legati all’artista. Il primo progetto è un nuovo album di inediti, pubblicato a dicembre 2010, intitolato MICHAEL. Da questo viene estratto “Breaking news”; sono inoltre stati distribuiti 

dai siti dei fan due altri inediti:”A place with no name” e “Another day”, duetto con Lenny Kravitz. Nel 2011 è la volta di IMMORTAL, disco di mash-up di canzoni del repertorio di Jacko che raccoglie la colonna sonora dello spettacolo dedicato dal Cirque Du Solel.

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